di Giancarlo Grassi
Il telegenico Matteo Richetti, praticamente scomparso dagli schermi tv dopo il trionfo di Renzi, nel post-elezioni, non che si rimpianga, ha piazzato il colpo mediatico ed approfitterà delle dimissioni di Vasco Errani per passare alla storia come presidente-giovane della Regione Emilia Romagna.
Lo ha annunciato, ci sono già pronti i comitati Richetti Presidente scrive la Gazzetta di Modena, dopo che il PD emilianoromagnolo ha dato il via alle primarie per il candidato alla difficile successione di Errani, dimissionario, che bello non è mai stato, in tv ci è andato poco, ma ha governato come nessuno prima di lui, la regione politicamente e strategicamente più importante d’Italia, non solo per il PD, eletta come modello di buon governo in mezzo globo, non solo in Italia.
Le primarie potrebbero essere di coalizione, ditelo a Vendola che magari cerca casa, e dovrebbero tenersi attorno alla metà di settembre. Il segretario regionale Stefano Bonaccini ha così commentato la scelta delle primarie: “Non impediremo a nessuno di potersi candidare, non lasceremo il campo all’anarchia, quindi servono delle regole”; regole che si traducono nella necessità di avere il 35% delle firme dei componenti dell’assemblea del Pd (220 il totale, quindi circa 75), oppure la raccolta del 20% delle firme degli iscritti regionali per potersi candidare alle primarie.
Insomma non basta essere telegenici. Vi terremo informati.
(13 luglio 2014)
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