di Paolo M. Minciotti
La “marcia dell’orgoglioso peccato”, così l’hanno chiamata gli ortodossi filorussi che vedono il peccato ovunque, ma non dove sta, tesimoniando in questo modo il loro fallimento morale, hanno spalleggiato “fieramente” le opposizioni violente che si sono scagliate contro il 7º gay Pride di Sofia, dove alcune centinaia di lesbiche e gay hanno marciato protetti da un imponente cordone di polizia.
Nonostante questo fascisti e nazionalisti sono riusciti a bloccare la pacifica marcia LGBTQI.
Perché la Chiesa sta sempre dalle parte degli oppressi.
(8 luglio 2014)
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