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Il Punto di Aurelio Mancuso: “E’ vero la famiglia naturale è sotto attacco, per colpa dei reazionari”

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Aurelio Mancuso 05di Aurelio Mancuso twitter@aureliomancuso

Alla fine la maggioranza blindata del Consiglio Regionale della Lombardia ha votato compatta la mozione 263 “Iniziative per la tutela della famiglia naturale”, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico hanno abbandonato la sala per protesta.

Ispirata a un documento redatto l’anno passato dai Giuristi per la Vita, la mozione solennemente proclama “la propria opposizione a qualunque tentativo di introdurre nell’ordinamento giuridico disposizioni normative tali da alterare la stessa struttura della famiglia”. Non paghi, gli estensori della mozione invitano la Giunta a istituire la “Festa della Famiglia naturale, fondata sull’unione tra uomo e donna”. I costituenti, primo fra tutti Aldo Moro, rimarrebbero scioccati dallo stravolgimento del senso politico dell’articolo 29 della Costituzione, ben chiarito allora dallo statista democristiano, che spiegava come quel “naturale” segnalava una primazia della famiglia rispetto allo Stato, così da metterla a riparo dalle nefaste intromissioni che aveva subito durante il fascismo.

E che la famiglia non fosse esclusivamente quella fondata sul matrimonio, lo racconta bene il confronto che si sviluppò nella sottocommissione che si occupava di questioni sociali, preparatoria dell’articolato fondamentale della Repubblica italiana. Già allora si dava conto delle diverse forme familiari presenti in un Paese uscito dal devastante secondo conflitto mondiale: dalle vedove con figli, alle convivenze forzate per non perdere le pensioni di guerra, alle convivenze more uxorio tout court.

La Lega lombarda, con il suo presidente e i suoi alleati forzisti e alfaniani, ci tentano ad essere narratori di una favoletta che soprattutto nella loro regione non ha alcuna attinenza con la realtà. Infatti, la Lombardia è una terra con più elevati tassi di separazioni e divorzi, di convivenze, di famiglie uni molecolari, di matrimoni civili, di presenza sociale della collettività lgbt, di famiglie omogenitoriali. La famiglia naturale di cui vagheggiano questi signori, quella formata da padre, madre e almeno un figlio, nel nostro Paese rappresenta il 30% delle formazioni sociali, al Nord ancor meno.

La questione centrale, oltre a rammentare che tutta questa pantomima è stata messa in piedi per lanciare un chiaro messaggio omofobo e discriminatorio, degno delle peggiori formazioni della destra estremista europea, è che questi difensori della naturalità della famiglia (un breve corso di scienze naturali e di antropologia è assai consigliato) sono i primi responsabili del deserto normativo e di strumenti amministrativi a sostegno delle famiglie. Si urla molto la propria cattolica deferenza ai modelli familiari d’antan, ma nella sostanza inesistenti sono le politiche per aiutare le giovani coppie a sposarsi, ad accedere al diritto alla maternità, al credito agevolato per l’accesso ai mutui, al diritto per i bambini di esser tutelati nella formazione dagli 0 ai 6 anni, alla detassazione per le famiglie numerose e in difficoltà.

Insomma, i peggiori nemici della “famiglia” sono proprio questi banditori della demagogia, e tutto ciò è assai comprensibile, perché se si volesse davvero aiutare le coppie nel loro progetto di vita e d’amore, si partirebbe dall’inclusione, dal rispetto, dall’investimento sulla sentimentalità.

Dall’odio e dalla volontà di discriminare le varie tipologie di famiglie non può che svilupparsi lontananza tra questi strapagati e privilegiati consiglieri regionali e la società concreta, che del loro incitamento alla gelosia dei singoli modelli familiari e dell’artificiale suddivisione tra naturali e innaturali, non comprende nulla. S’innalzano gli spauracchi dell’attacco alla famiglia naturale da parte delle coppie omosessuali per non agire in alcun modo, proprio mentre le persone soffrono la difficoltà quotidiana di una crisi economica e di senso che colpisce tutte e tutti, senza tener conto degli orientamenti sessuali.

Questi difensori dei valori cattolici, della cristianità sono i peggiori interpreti di Gesù, sono quei mercanti nel Tempio che mercanteggiano l’amore con i loro interessi di bottega, per dare soddisfazione ai farisei dei Forum delle Famiglie e altre organizzazioni sempre più feroci contro i diritti delle altre famiglie, perché incapaci di proporre un piano per le politiche familiari che abbia attinenza con gli investimenti di tanti altri Paesi europei, che includono, e costruiscono benessere per tutti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(2 giugno 2014)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

©aurelio mancuso 2014
©gaiaitalia.com 2014
diritti riservati
riproduzione vietata

 

 

 

 

 

 

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