di Daniele Santi
Il sito di lingua inglese 76crimes.com (che non piacerà a chi critica ogni nostro articolo sull’Africa e sul Maghreb) riporta la notizia di una coppia gay camerunese formata da un 38enne ed un 19enne spiati dal viscido e schifoso vicinato fin nell’intimità, sorpresa a fare l’amore e quindi trascinati in strada, pestati e denunciati alla polizia che li ha arrestati.
La polizia, come gli schifosi delatori, non sfuggono alla legge secondo la quale chi vede corruzione dove non c’è è facilmente corruttibile.
I due, i cui nomi non faremo tanto non importa, sono quindi stati liberati dopo il pagamento di una cauzione corrispondente a 460 € (una cifra elevatissima nel paese africano) ed hanno fatto ritorno nella città di Bertoua nell’est del Camerun, dove continuano a vivere tra vessazioni ed angherie di ogni tipo.
Il più giovane dei due continua a dormire nella casa della famiglia che però non gli da più da mangiare, mentre il più adulto ha visto svuotarsi il suo negozio di generi alimentari, i clienti non ci vanno più, perché lo considerano indegno (di tanta civlizzazione, evidentemente).
Ora i due pensano di spostarsi in altre città più grandi, come la capitale Yaoundé o la capitale commerciale Douala, dove poter essere meno visibili e poter rifarsi una vita.
L’omosessualità è punita in Camerun con pene detentive fino ad un massimo di dieci anni.
Questo articolo, come quello del sito 76crimes.com, è stato ricostruito sull’intervista di Laurent Balla, che ha intervistato i protagonisti della storia nella città di Bertoua. Balla è un attivista e membro dell’ADFEFHO (Associazione per la difesa degli Omosessuali) del SID’ADO (Adolescenti contro l’AIDS) e del COFENHO (Collectivo di famiglie di giovani omosessuali).
(19 giugno 2014)
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