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Perché detesto Grillo e le sue grida…

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Beppe Grillo 13di Il Capo

Detesto Grillo e non ne posso più di sentirlo gridare incongruenze per motivi che non sono solo politici, ma strettamente personali: ho sempre odiato l’incoerenza opportunista di chi pensa che vince chi grida più forte, e non discuto del fatto che possa anche avere ragione, e non chi dice cose sensate.

Lo detesto per le sue idiozie, per quell’abbiamo “l’89% e lo sappiamo da un sondaggio riservato” che dimostra come il guitto genovese abbia sposato in pieno la pratica della menzogna inaugurata ed utilizzata da Berlusconi nell’ultimo ventennio; lo detesto per il suo essere illiberale e per l’utilizzo della strategia dell’occupazione degli anelli deboli delle proposte altrui per nascondere le proprie; per il linguaggio aggressivo da comare frustrata che impone ai suoi eletti – disposti a ripetere qualsiasi idiozia del Grillo e farla propria, pratica che ricorda tanto la Forza Italia degli esordi ed il culto del Nano.

Lo detesto perché all’inizio della sua inutile marcia su Roma, Grillo ha detto anche delle cose sensate, più che sensate, salvo poi cadere nel populismo più bieco, più di destra, più alla Le Pen, più similfascista che potessi immaginare; per essersi circondato di personaggi come gli ex portavoce Crimi e Lombardi, vergognosi esempi dell‘invidia popolana al potere, insipidi, insipienti, saccenti e proni ai capi, perfetti civil servants di ogni dittatore in pectore.

Lo detesto per avere distrutto il M5S, uno straordinario esperimento politico che avrebbe davvero potuto cambiare l’Italia se all’idea dell’assolutismo mediatico comprensivo dei suoi ridicoli referendum on-line da quarantamila persone quando va bene – e lo chiamano il popolo – avesse invece preferito l’alleanza con un partito di governo per costringerlo con la forza dei voti e della contrattazione (con più di 150 seggi si può fare ciò che si vuole, basta avere la testa per farlo) ad operare i cambiamenti che si vogliono invece di tentare di imporsi al paese con la menzogna.

Lo detesto perché è falso: è falso come un doblone di piombo. Falso e si vede da lontano. Distruggeva i computer e vive dentro un blog; chiama pregiudicato un pregiudicato essendo lui stesso un condannato, senza ricordarlo mai; non ha nessuna idea politica, utilizza sé stesso per richiamare gente in piazza senza dire nulla, e tutti i gatti miao: lo faceva anche Berlusconi, lo faceva meglio – non che si rimpianga – lo faceva anche Mussolini, e c’è purtroppo chi lo rimpiange; dice arringando le folle che se il M5S porta un deputato in più a Strasburgo è finita, dimenticandosi ad arte di dire che di elezioni Europee si tratta e che in Italia non avranno nessuna ricaduta, nemmeno politica, come trent’anni di UE hanno insegnato, ma non a lui.

Lo detesto perché detesto la bugia ad arte.

Ora i trolls pentastelluti insultino pure. E’ l’unica cosa che sanno fare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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