di Il Capo
A proposito della visibilità gay a tutti i costi, vista la candidatura di Alessandro Cecchi Paone alle Europee con Forza Italia, viene da chiedersi se non abbiano ragione tutti coloro che contestano le politiche messe in campo da coloro che si ritengono a torto leaders del movimento ellegibiti(erreessetiuvizeta) e che rifiutano di riconoscersi in quei catafalchi che di quelle famose politiche sono in qualche modo promotori.
Non che Cecchi Paone lo sia, diciamo che ci ha provato. In più occasioni: non che fosse mal visto, ma ha alcuni limiti. Non sta mai zitto e parla a voce alta. E ama farsi fotografare con bei ragazzi sui giornali scandalistici. Legittimo. Ma la politica è un’altra cosa e non c’entra con lo show-biz.
E’ l’effetto della politica della visibilità ampiamente praticata dai leaderz [sic] del movimento ellegibiti(erreessetiuvizeta) italiano che quella volevano e solo quella hanno ottenuto. La candidatura di Cecchi Paone con Forza Italia chiude il cerchio delle personalità di alto livello invocato da Toti (con una “t”), personalità che comprendono Elisabetta Gardini ed Iva Zanicchi, entrambe portatrici di rivoluzioni culturali di cui l’Europa tutta ancora parla.
La trinità Cecchi Paone-Gardini-Zanicchi renderà felici altresì gli orfani di Platinette, per la quale speravano un trono a Bruxelles come regina delle fate, ed anche i gay e le lesbiche che nonostante tutto, e grazie alle politiche scellerate di chi si è fatto eleggere prima di Cecchi Paone, continuano a votare a destra o Grillo (che è sempre votare a destra) coi risultati che tutti abbiamo sotto gli occhi.
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