di Giancarlo Grassi
E’ in Libano, è a Santo Domingo, no è da un’altra parte. E’ scappato, si è reso irreperibile, è dichiarato latitante, c’è un ordine di cattura della magistratura palermitana per pericolo di fuga per concorso esterno in asssociazione mafiosa, poi si scopre – è Marcello Dell’Utri stesso a comunicarlo – che il pover’uomo è ammalato ed è “all’estero per curarsi”.
Tutte cattiverie gratuire (siete malelingue della peggior specie). Il Santissimo Dell’Utri, il vero Unto del Signore, è sgomento di fronte alla spudoratezza della Corte d’appello di Palermo che dopo avere detto due volte no alla richiesta di divieto d’espatrio, ha firmato il decreto di latitanza per l’ex senatore.
Repubblica pubblica la dichiarazione dell’ex senatore giunta attraverso una nota pubblicata dal suo avvocato , Giuseppe Di Peri “Tengo a precisare che non intendo sottrarmi al risultato processuale della prossima sentenza della Corte di Cassazione; e che trovandomi in condizioni di salute precaria – per cui tra l’altro ho subito qualche settimana fa un intervento di angioplastica – sto effettuando ulteriori esami e controlli”.
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