di Giovanna Di Rosa
Non farebbero più bella figura a starsene a casa, invece di gridare contro l’Europa per poi candidarsi alle Europee? Mi faccio eleggere nel parlamento Europeo per lottare contro l’Europa, ma chi vogliamo prendere in giro?
Non c’è riferimento ad alcuno schieramento in particolare, lo diciamo prima che i soliti abituati a gridare, e a gridare per niente contro tutto e tutti, ricalcando le orme di un passato che pretendono di far dimenticare, ci insultino attraverso qualche social network, o qualche email.
Il parlamento Europeo è davvero la via giusta per distruggere l’Europa? Credono questi davvero nel mito del cavallo di Troia? Si sentono così preparati e forti da scardinare cinquant’anni di storia? Sta tutto in un nome, da Unione Europea a Comunità Europea? Si può parlare di secessionismo del Veneto in un’epoca globalizzata? Chi accosta il Veneto alle vicende della Catalogna e da quelle vicende prende esempio, sa di cosa sta parlando?
Sotto elezioni, soprattutto per quelli che con un eterna campagna elettorale gridata a svariati decibel pretendono di nascondere i loro fallimenti parlamentari, è ancora la scuola Berlusconi a tenere banco, dicono qualsiasi cosa.
All’approssimarsi delle elezioni europee gli antieuropisti si moltiplicano, magari sarà anche lo stipendio da europarlamentare a far gola, ma crediamo più in un populismo da bar alla ricerca del consenso del compagno di briscola.
Che politicamente parlando è assai peggio.
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