di Giancarlo Grassi
L’Italicum frutto dell’accordo tra Matteo Renzi ante premierato e Silvio Berlusconi, va avanti tra botte e calci da tutte le parti, con il PD che tenta di silurare in tutti i modi il suo segretario-premier, confermando la sua vocazione di partito dannocratico, più che democratico.
La Camera ha comunque approvato l’impianto base della legge, votando l’articolo 1 del testo di riforma della legge elettorale con 323 voti favorevoli, 180 voti contrari e 4 astensioni. La Camera dice sì anche all0 sbarramento e al doppio turno.
Bocciate le preferenze (299 no contro 264 sì) e le primarie obbligatorie. Bocciato anche l’emendamento Gitti sulla doppia preferenza di genere.
L’Italicum introduce per la prima volta nell’ordinamento italiano il doppio turno sotto forma di ballottaggio tra gli schieramenti che non raggiungono il 37% dei voti, una riforma voluta dalla minoranza del Pd e che Berlusconi ha accettato in extremis, valida solo per la Camera dei deputati, in attesa che il Senato venga riformato e diventi la Camera delle autonomie locali.
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