di Daniele Santi
Come si può di fronte ad un discorso che con tanta semplicità, tanta cruda virile baldanza, celebra l’ignoranza ed un nazismo utile solo ad una ideologia vuota come quella del trionfo dell’Africanismo su ogni forma di rispetto umano?
Come può un presidente della Repubblica, quella ugandese in questo caso, ma varrebbe per qualsiasi altro paese; come può il presidente di un paese condannare a morte sociale, quando non fisica, una parte dei suoi cittadini per odio gratuito, in nome di una ideologia che non è nemmeno un’ideologia, è una sporca menzogna che accusa una minoranza per nascondere i veri problemi del paese?
L’HIV infetta quasi il 10% degli Ugandesi, più del 60% di loro sono donne, il governo non fa nulla, butta nel cesso i finanziamenti che riceve, chiude le associazioni di lotta all’HIV accusandole di qualsiasi cosa, incita al pestaggio dei gay, organizza una campagna in favore dell’astinenza sessuale, che è stata criticata per la sua inefficacia anche da Human Rights Watch, approva una legge che li condanna all’ergastolo e poi commenta la legge scellerata con la battuta “Il sesso gay trasmette i vermi e tutti i gay sono puttane”, che risolverebbe, secondo Museveni, ipocrita e bugiardo, il “problema omosessuale” in Uganda.
Ha ribadito che “L’omosessualità non è naturale”, (ma il report a cui si riferisce è falso, come riportiamo qui), ha chiamato gli omosessuali “etero che si prostituiscono” ignorando di dire una verità per condannarne un’altra, cioè, anche le coppie di uomini stanno insieme perché si amano e non lo fanno solo per sesso come gli eterosessuali che si prostituiscono, dando dimostrazione di ignoranza, crudeltà, bestialità.
Lesbiche e gay ugandesi sono condannati a fuggire dal paese e cercheranno di farlo a qualsiasi costo: chi è solo sospettato di essere omosessuale è soggetto a 14 anni di prigione, se recidivo [sic] all’ergastolo.
Putin fa scuola. Il Nazismo afro-russo avanza.
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