di Daniele Santi
In un comunicato stampa congiunto alcune associazioni lgtbqi (rstuvz) dichiarano quanto segue:
Siamo molto molto preoccupati per la discussione in atto sulle nomine dei futuri ministri, in particolare per ciò che riguarda le deleghe alle Pari opportunità e i Diritti, per noi di cruciale importanza. Abbiamo ben chiaro che le deleghe alle Pari Opportunità e Diritti, di solito poco attraenti per i candidati ministri, sono oggi un piatto alettante poiché, grazie a chi si è succeduto negli ultimi tempi a quella responsabilità , è partito l’impegno concreto di lottare attivamente, e su tanti fronti, contro l’omofobia e la transfobia ; la Strategia Nazionale di Lotta contro l’omofobia, messa a punta dall’UNAR con la collaborazione attiva delle Associazioni LGBT italiane, ne è un importante strumento. Sappiamo che ci sono forze politiche dentro la maggioranza che appoggerà il nuovo governo che vogliono con determinazione contrastare le azioni positive a sostegno delle persone omosessuali e transessuali, ostacolando qualsiasi progetto che miri a restituire loro visibilità e dignità sociali. Chiediamo dunque con forza al Presidente del Consiglio incaricato, di non lasciarsi influenzare dalle posizioni arretrate, pericolose, anti europeiste, che intendono mettere in discussione che siamo una Repubblica laica, fondata sull’uguaglianza dei suoi cittadini e sulla non discriminazione. Rammentiamo a Matteo Renzi gli impegni assunti durante le Primarie rispetto alla necessità di legiferare a favore dei nuclei familiari delle persone omosessuali e transessuali. Confidiamo che il benessere e il rispetto dell’insieme dei cittadini italiani verrà considerato come prioritario dal nuovo governo e che nulla verrà fatto per stoppare o fare arretrare un evidente progresso istituzionale in atto per migliorare non solo la condizione di vita delle persone LGBTQ ma anche creare e rafforzare l’idea di una società inclusiva, rispettosa e aperta. Fiorenzo Gimelli presidente nazionale Agedo Flavio Romani presidente nazionale Arcigay Paola Brandolini presidente nazionale ArciLesbica Enzo Cucco presidente Certi Diritti Aurelio Mancuso presidente nazionale Equality Italia Giuseppina La Delfa presidente nazionale Famiglie Arcobaleno Porpora Marcasciano presidente nazionale MIT
La lettera aperta pare indirizzata ad un governo intenzionato ad ascoltare le istanze delle associazioni in questione, ma soprattutto pare scritta da soggetti politici in grado di sovvertirre le sorti delle persone omosessuali in Italia e non da associazioni intrappolate nelle loro dinamiche interne come Arcigay che contano tanto come il due di coppe con briscola a denari (ricordiamo, qui e qui, il fiasco clamoroso della manifestazione nazionale [sic] Love is Right di appena qualche mese fa, alla cui cronache vi rimandiamo.
Matteo Renzi ha già detto chiaramente come la pensa, l’UNAR emanazione del ministero alle Pari Opportunità si è trovata contro il suo stesso ministero con un’operazione che ha spiazzato anche le stesse associazioni che possono solo difenderne l’operato per non apparire – o essere – ancora più sole, nel nuovo governo ci saranno più integralisti omofobi che in tutti i precedenti governi e si ha il coarggio di scrivere un documento che dice “Abbiamo ben chiaro che le deleghe alle Pari Opportunità e Diritti, di solito poco attraenti per i candidati ministri, sono oggi un piatto alettante poiché, grazie a chi si è succeduto negli ultimi tempi a quella responsabilità , è partito l’impegno concreto di lottare attivamente, e su tanti fronti, contro l’omofobia e la transfobia…”; qui si va molto al di lá del corretto dialogo politico.
Siamo alla piaggeria più pura che serve a nascondere incapacità, immobilismo, cecità politica, incompetenza.
Di associazioni LGTBIQ (rstuvz) così, che ancora non hanno capito che manca loro la capacità di accreditarsi nel paese e di parlare alla gente e che si comportano come parlamentini indipendenti, non sappiamo proprio più che farcene.
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