di Giancarlo Grassi
Infine il M5S decise per l’impeachment. E lo comunicò online dopo aver presentato la denuncia. Insomma il Movimento del Nulla e del chi grida più forte ha fatto il passo di denunciarsi come una forza populista senza proposte, retta da due geni del male, che vuole scardinare le istituzioni.
L’accusa è, secondo gli organi d’informazione, di “attentato alla Costituzione”. In altra sede pubblicheremo un articolo per capire se “costituzionalmente” ci sono gli estremi per incolpare Napolitano di “attentato alla Costituzione”.
Ci chiediamo se la questione sia stata sottoposta a referendum on-line dalle democraticissime forze pentastellute e se la stampa fascista e filo-Napolitano (leggete i commenti qui sotto) non abbia nascosto la notizia.
Insomma in sei mesi il M5S è riuscito a vendere più fumo di Berlusconi in vent’anni, a non fare nulla che non fosse far crescere i proventi di Grillo grazie al sito del Vate, a far credere a tutti che le loro proposte vengono regolarmente bloccate e che insomma non li lasciano lavorare (Berlusconi la raccontava meglio), a sostenere leggi alle quali è stato poi detto “no” subito dopo, a dire tutto ed il contrario di tutto, a rifiutare qualsiasi dialogo con qualsiasi partito su qualsiasi proposta, insomma a gridare di tutto senza fare niente.
Ora la strategia della tensione e dell’irrazionalità sorretta da commenti astiosi su Facebook, perché anche Grillo – come Berlusconi – è sull’astio, sull’odio e sulla delegittimazione che fa leva, arriva all’impeachment del Capo dello Stato.
Se questo è il nuovo che avanza, preferivo Craxi.
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