di Paolo M. Minciotti
Qualche mese fa avevamo pubblicato la notizia di un giovane gay ammazzato a calci in un mercato cittadino, commentando che la violenza anti-gay in Costa d’Avorio non era che all’inizio.
E’ di oggi la notizia pubblicata da Gaystarnews, secondo la quale gruppi antigay avrebbero preso di mira con un’azione di gruppo l’associazione Alternative Cote d’Ivoire: si è trattato di un violentissimo attacco portato da un gruppo di almeno duecento persone che a colpi di pietra ed altri corpi contundenti hanno messo a soqquadro la sede dell’associazione, rubato e distrutto computer, si sono impossessati di materiale sensibile.
La guardia privata assoldata dall’Associazione per proteggersi da un eventuale attacco è stata seriamente ferita e si trova ricoverata in ospedale con il volto devastato.
Sulla facciata della sede di Alternative Cote d’Ivoire sono state lasciate scritte come “Stop the homos” e “Pedés” (“Basta con gli omosessuali” e “Froci!”).
L’attacco è avvenuto sabato scorso dopo giorni di proteste antigay in tutto il paese.
L’omosessualità non è punita da alcuna legge in Costa d’Avorio né dal codice penale del Paese, ma le persone LGTB non godono di alcuna protezione sociale e sono in balia della violenza della popolazione e di giovane bande di esagitati che seminano il panico nella capitale Abidjian.
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