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Unioni Civili: questi cialtroni che parlano di etica senza vergognarsi

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Nuovo Centro Destradi Daniele Santi

Qualche anno fa Stefano Rodotà nel suo libro Perché laico parlava del guardare al mondo cattolico nella sua totalità come di “un modo per sottrarsi alla regressione sociale”, la totalità del mondo cattolico implica evidentemente anche coloro che vestono i modi e le parole del cattolico per coprire le vergogne deambulanti che sono.

In parlamento sono numerosi, ma non sono la maggioranza. Sono quelli che gridano di più, ma non sono la maggioranza. Sono vecchi, biechi e falsi, ma non sono la maggioranza. Gridano ai temi etici, quando dei temi etici non sanno nulla, e minacciano di far saltare governi, ma non sono la maggioranza.

Conosciamo, personalmente e non, diversi cattolici in politica che sulle Unioni Civili anche delle persone dello stesso sesso, hanno idee completamente differenti: pensiamo a Tommaso Giuntella, presidente del PD di Roma, che si impegna con concretezza e spirito costruttivo sul fronte del dialogo, della solidarietà e dei diritti civili (…) Non è più tollerabile che nel pieno cuore della nostra città si assista ad aggressioni omofobe (…) mettere in campo tutte le sue energie per combattere queste violenze (…) lavorare per abbattere queste discriminazioni  dichiarazione stralciata da un’intervista che ci rilasciò alcuni mesi fa.

Pensiamo allo stesso Matteo Renzi, cattolico ex Margherita, che è proprio colui che da segretario del PD mette in campo la bomba dei Diritti Civili tra le priorità del governo e fa scoppiare il bubbone sapendo di farlo scoppiare. Alla totalità della nuova segreteria del PD. Ai numerosi deputati di Scelta Civica e del M5S. A Sel.

Alfano, Formigoni, Sacconi, insieme ai vari Ayatollah della morale [sic] che siedono sugli scranni di una forza politica (“Moderati. Per un nuovo umanesimo politico”, recita il titolo di un libro che glorifica il nulla chiamato NCD appena nato, uscirà il 9 gennaio; auguri) che tutto quello che è riuscita a fare dopo vent’anni di distruzione di un paese è stato separarsi per finta tra falchi e colombe in nome di una stabilità governativa che giova solo alle loro chiappe, si presenta con la sua vera natura intollerante e liberticida alla prima occasione: rivolgersi a quegli italiani che vedono in ogni avanzamento sociale dei diritti umani e civili il trionfo dello stalinismo più retrivo e parlare alla parte pìù retriva della chiesa cattolica, la CEI, organo di governo e punta avanzata del conservatorismo oltranzista d’Oltretevere protettrice della famiglia tradizionale.

I temi etici non riguardano i Diritti Civili, e le Unioni delle coppie omosessuali non sono un tema etico, sono un Diritto. Se proprio i paladini dell’etica ne vogliono parlare (di etica) comincino a guardare dentro le loro panze e a ruminare su rimborsi gonfiati, sulle tangenti, sui preti pedofili, sulle violenze verbali, sulle leggi ad personam, su tutto quello insomma che hanno fatto nell’ultimo ventennio chiudendo gli occhi, ad esempio, sull’etica della politica e del governare per il bene del paese.

E se magari rimane loro un po’ di tempo, si vergognino anche.

 

 

 

 

 

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