di Daniele Santi
Nemmeno troppo curiosamente cominciamo a leggere sul web le dichiarazioni di certi attivisti LGTB, quelli delle manifestazioni nazionali da 500 persone in piazza S. Apostoli a Roma, sì parliamo proprio di Loveisright, quella che su su Twitter venne definita manifestazione riuscitissima da un delirante egopata preda delle sue pulsioni incontrollabili che voleva cambiare la realtà a fini politici.
Non appena la proposta di Matteo Renzi, (lo sappiamo – lo ha detto lui prima di essere eletto segretario con il 70% dei voti da tre milioni di votanti – è una proposta “timida” e probabilmente non in linea con il voglio tutto e lo voglio adesso scelto come manifesto della visibilità LGTB da coloro che sulla visibilità LGTB hanno cercato di costruire una carriera politica senza riuscirci, e senza riuscire nemmeno a fare avanzare di un passo i diritti delle persone LGTB), ha preso corpo sono cominciati gli strali.
Che cosa hanno fatto coloro che oggi dicono che la proposta di Renzi è più arretrata di quelle di Cuperlo e Civati? Sono riusciti coloro che criticano qualunque iniziativa che non sia in linea con la loro corrente politica a creare il consenso sociale necessario all’approvazione di una legge sulle unioni delle coppie dello stesso sesso prima di oggi?
Sono gli stessi che se la prendono con l’On. Scalfarotto per il suo tonfo clamoroso sulla legge contro l’omofobia? Si credono in questo caso migliori di colui che hanno contestato fino a poche settimane fa?
Cosa vogliono questi attivisti LGTB che si mettono di traverso rispetto alla proposta di Renzi sulle Unioni Civili, che tutto rimanga com’è per aspettare che il loro capocorrente arrivi al potere e faccia ciò che loro desiderano faccia?
Perché questi che nel loro conservatorismo non sono diversi dagli Ayatollah del Nuovo Centro Destra non se ne stanno per una volta zitti, invece di creare ulteriori divisioni e ciarlare incongruenze?
©gaiaitalia.com 2014 diritti riservati riproduzione vietata
[useful_banner_manager banners=1 count=1]
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)