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Iran, esecuzioni di dissidenti, diritti umani negati e assassini di stato per gay e lesbiche

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Impiccagionedi Ahmed Naouali

La notte scorsa il nostro account Twitter ha visto scorrere scambi di opinioni sul viaggio di Emma Bonino, ministro degli Esteri in Iran, twitt che accusavano Bonino di non avere detto una parola sugli omosessuali impiccati nel paese.

E’ vero, ed è vero che sulla questione omosessuale Emma Bonino si è pronunciata assai poco, nel corso della sua lunga carriera politica, ma vorremmo vedere la questione da un altro punto di vista. L’Iran è una dittatura teocrazia: e potremmo chiuderla qui, essendo quelle due parole che la definiscono sufficenti a spiegare il disegno degli Ayatollah al potere, una gerontocrazia conservatrice e ferocemente  islamizzata.

Dal 2005, anno in cui due giovani omosessuali di 15 e 16 anni vennero impiccati e la notizia fece il giro del mondo con tanto di foto di boia e giovanissime vittime (il regime disse poi che i due giovani erano stati impiccati per avere violentato tre bambini), le condanne per omosessualità sono sparite dalle cronache iraniane. Gli omosessuali e le lesbiche non vengono più messi a morte per il loro “vizio”, ma per avere violentato minorenni. E dato che nessuno ha acesso alla verità, né dentro né fuori l’Iran, la diplomazia internazionale impedisce a qualunque ministro degli Esteri, ospite in un paese straniero, di lanciare accuse che senza prove risultano infondate. E’ una delle tante strategie messe in atto dall’oscuro regime iraniano per evitare “ingerenze”, le chiamava Ahmadinejiad, nei suoi affari interni.

Sul fronte LGTB esiste anche un’altra pratica che il regime adotta per evitare le esecuzioni di omosessuali, si tratta di un assioma di terrificante semplicità: Sei gay? Vuol dire che ti senti donna, quindi o cambi sesso o ti impicchiamo. Sei lesbica? Vuol dire che ti senti uomo, quindi o cambi sesso o ti impicchiamo.

Alla tolleranza nell’Iran nei confronti della transessualità inneggiavano alcuni dementi su Twitter qualche mese fa. Ci ripensino, per favore.

Ma, passateci l’irrispettosa ironia, lesbiche & gay non sono l’unica minoranza ad essere discriminata, imprigionata, uccisa: alcuni mesi fa l’attrice Golshifteh Farahani è stata bandita dal paese per aver posato nuda, un’altra attrice e blogger Pegah Ahangarani, 27 anni, è sparita e di lei non si sa nulla. Un’altra attrice, Marzieh Vafamehr rea di avere recitato nel film di Granaz Moussavi, “My Teheran for Sale”, ritenuta diffamatoria dal nazislamista Ahmadinejiad è stata condannata ad un anno di carcere e 90 frustate.

Registi imprigionati? La lista è lunga, ma ci soffermeremo su Jafar Panahi, grandissimo cineasta iraniano, imprigionato nel 2010 per presunta collusione con l’opposizione – un delitto in ogni dittatura – è stato condannatoa  6 anni di prigione. Panahi aveva vinto il Leone d’Oro a Venezia nel 2000.

Vogliamo parlare del bavaglio alla cultura? Del vestirsi in modo “eccessivamente occidentale”, scusa per il regime per retate di giovani innocenti? Delle irruzioni della Polizia religiosa in feste private con arresti per “comportamenti illeciti”? Vogliamo parlare del negazionismo delle autorità, praticato senza vergogna in ogni occasione anche ufficiale? Delle menzogne sulla bomba atomica e della presenza del regime dietro le intolleranze islamiste nelle rivoluzioni arabe? Degli Ayatollah che vogliono l’egemonia iraniana sulla regione?

In chiusura, figuratevi se siamo contrari alla protesta, anche durissima, contro l’impiccagione degli omosessuali, ma ricordiamo – per favore – che la gente in Iran viene impiccata semplicemente per dire “No” al regime, per dire “No” all’intolleranza religiosa, per dire quello che pensa. A volte sono vere e proprie esecuzioni di massa, trenta esecuzioni contemporanee l’ultima volta, nelle pubbliche piazze affinché il popolo veda. Si chiama terrore.

Rimaniamo sempre stupiti qui su Gaiaitalia.com quando assistiamo a scontri feroci su Twitter per difendere questa o quell’idea su ciò che altri dovrebbero fare per combattere l’intolleranza e la dittatura delle idee… E noi cosa facciamo per sconfiggere queste tendenze dentro di noi?

Ringraziamo il sito No Pasdaran.

 

 

 

 

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