Fanno sul serio e lo vogliono dimostrare: la propaganda antigay supportata dagli evangelisti americani di ultradestra in Uganda dà i suoi frutti. Ricorderete il caso dell’inglese residente in Uganda Bernard Randell, 65 anni (abbiamo dato la notizia qualche giorno fa), accusato di omosessualità insieme al suo compagno 33 enne , sul cui coinvolgimento nella faccenda non si hanno notizie certe.
Il cittadino inglese è in attesa di giudizio da quando è stato rilasciato il 18 novembre scorso insieme ad un cittadino ugandese, e vive rintanato nella sua casa di Kampala per paura di essere assalito, pestato e ucciso dopo la campagna messa in atto dal quotidiano Red Peppers che ha pubblicato sue (presunte) foto mentre consumava un (presunto) rapporto sessuale con un giovane del luogo.
Secondo quanto denuncia il sito Pinknews l’uomo è stato messo sotto accusa per traffico di immagini pornografiche e non per omosessualità come la stampa del paese aveva denunciato, e l’uomo afferma che le immagini non sono sue, ma sono state estratte da un video pornografico che custodiva nel suo computer rubato qualche settimana fa.
Il quotidiano ugandese Daily Monitor ha informato che l’uomo ed il suo amico sono stati sottoposti a “test medici” [sic] che attestano che entrambi “hanno avuto relazioni omosessali”.
Non sappiamo cosa ci fa più rabbia, se l’omofobia di questa gente o il loro viscido, lascivo e perverso volersi insinuare, anche fisicamente, nell’intimità altrui.
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