Non vorremmo essere nei panni di coloro che, da attivisti LGTB seri di quelli che la serietà ce l’hanno solo loro, quelli che organizzano manifestazioni nazionali da cinquecento persone, che non hanno ottenuto nulla in vent’anni e che ancora lì stanno, coerentemente con la classe politica che hanno continuato a sostenere per il gusto del brivido quando non del suicidio, non vorremmo essere nei loro panni dicevamo, perché dopo avere trattato per vent’anni con un partito che non gli ha dato nulla di ciò che ha promesso rischiano ora di dover trattare con un partito che non gli promette nulla e che forse qualcosa farà.
Un cambio radicale, che certe fragili menti potrebbero non sopportare.
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