Le leggi antigay russe servono ad impedire la “distruzione dei valori tradizionali” della Grande Madre Russia, così si è espresso lo Zar Putin nei giorni scorsi difendendo le sue folli leggi discriminatorie che lasciano campo libero alle violenze contro le persone omosessuali del paese.
Putin ha dichiarato che la difesa dei valori tradizionali (come l’intolleranza, la deportazione dei dissidenti, il controllo della stampa, il bavaglio alla libera informazione, il controllo dell’associazionismo pro-diritti umani, il permettere il pestaggio, le torture e l’assassinio delle persone omosessuali), è il messaggio della Russia a coloro che vogliono una civiltà pervasa di “falsa tolleranza” che nelle parole del nuovo dittatore neosovietico mettono sullo stesso piano “il bene e il male”.
In un esercizio di stile oratorio discutibile, ma indubbiamente efficace per le menti dei russi provati da un centinaio d’anni di dittature, il presidente Putin ha detto che “il conservatorismo impedisce all’uomo di cadere nel caotico buio della falsa tolleranza ed il ritorno allo stato di uomo primitivo“.
Diremmo che ogni altro commento è superfluo.
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