Chi si unisce attraverso una Unione Civile dovrà godere degli stessi diritti di coloro che eleggono il matrimonio tradizionale, è quanto deciso dalla Corte Europea di Giustizia giovedì scorso esaminando il ricorso presentato da un cittadino francese che si era unito con un PACS con il suo compagno ed al quale erano stati rifiutati i benefici matrimoniali.
Il Tribunale ha deciso che il caso del giovane francese è una “diretta discriminazione basata sull’orientamento sessuale” ordinando un immediato cambiamento della legge sul PACS approvata nel 1999.
Il governo Jospin approvó la legge sulle unioni civili chiamato PACS (Patto Civile di Solidarietà) nel 1999 senza estendere alle coppie che lo contraessero i benefici derivanti dal matrimonio tradizionale, trasformatosi in “matrimonio per tutti” con l’approvazione da parte del governo socialista dopo la vittoria di François Hollande qualche mese fa.
La decisione della Corte Europea di Giustizia avrà inevitabili ricadute anche sulla legislazione degli altri paesi europei.
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