Numeri. Ci tocca. Secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità nel 2012 ci sono state 3.853 nuove diagnosi, con un incidenza di 6,5 nuovi casi ogni 100mila persone, con il 56% di esse rilevate a Milano e nell’hinterland.
L’età media in cui la diagnosi di positività avviene si è alzata, la modalità di trasmissione è cambiata: è diminuita la proporzione di tossicodipendenti, grazie alle nuove droge che non necessitano di siringhe, ed aumentano invece i casi attribuiti a trasmissione sessuale.
A livello mondiale a fine 2012 erano 35,3 milioni le persone affette da Hiv che però vivono di più: sono in calo infatti le morti per sindromi correlate all’AIDS: da 2,3 milioni del 2005 sono scese a 1,6 milioni del 2012.
Durante l’anno 2012 sono state 900mila le donne incinte e affette da HIV che hanno avuto accesso alle cure antiretrovirali.
Tra i pazienti in cura, circa l’85% dei pazienti in trattamento si trova ora con una carica virale plasmatica non rilevabile, importantissimo parametro di rilevazione dello stato di salute del sieropositivo assieme ai livelli di linfociti T CD4+.
Proprio grazie ai farmaci è oggi chiaro che i soggetti sieropositivi godono di una aspettativa di vita molto simile a quella di una persona di pari età che non ha contratto il virus.
Che non significa che si debba abbassare la guardia.
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