Naturalmente il governo traballa sempre più, e non poteva essere altrimenti: essendosi legato – causa Napolitano – a doppio filo al traballamento di Berlusconi. Cade uno, cade l’altro. E nonostante i proclami, il vittimismo, le grida, i Berlusconi Boys -inquietanti rigurgiti di un passato che non dovremmo dimenticare – si dimostra una volta di più che l’idea politica dell’Ometto è quella di una dittatura morbida in cui un solo ometto e i suoi omuncoli possano fare quello che cazzo gli pare.
Che poi gli Italiani lo vedano come un’eroe perché tromba – o dice di farlo – a quasi 80 anni, perché ha soldi, perché è un vincente, perché è il presidente del Milan, perché ha una fidanzata di 27 anni (o quelli che sono… Biancofiore, stia zitta la prossima volta!) perché ha tutto quello che loro non hanno, perché loro magari son anche onesti, ma vedono la loro onestà come un limite e non come una virtù, è la grande vittoria di questo genio del male che ha governato il paese per 20 anni rincitrullendo gli Italiani a colpi di TV, radio, sogni e partiti di plastica, coppe dei campioni e campionati vinti.
Ci aspettano giorni complicati: manifestazioni, grida, non è ancora finita. Nemmeno se alle 19 venisse proclamata la decadenza del genio del male. Cosa che, fino alle 19.30, non è certa.
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