Diceva un saggio del passato che a pensar male si fa peccato, ma non si sbaglia mai: l’ennesima – patetica – mostra di muscoli dell’uomo che si sente eterno e gli piglia il coccolone a fine comizio ha chiarito, secondo noi, una sola cosa: l’uomo che si sente eterno vuol far saltare il banco per salvarsi le chiappe.
Che non è niente di diverso da quello che sempre ha fatto: quando le cose si mettevano male faceva saltare in aria tutto e ricominciava la solfa del convincimento delle masse: counismo, sinistra dei brogli, magistratura, persecuzione, commozione. Che nemmeno Eleonora Duse.
Oggi forse le cose sono andate proprio così e anche no: l’uomo ha parlato ai suoi vassalli che gridavano in piedi e battevano le mani ed ascoltavano estasiati (sentire Capezzone accusare “chi vuole solo le poltrone” è stato di una comicità inarrivabile), è riuscito a convincere chi non aveva bisogno di convincere perché già convinto, ma dubitiamo che abbia incontrato nuovi sostenitori.
D’altro canto il messaggio che arriva al Governo è chiaro: al senato i voti sono sempre meno, la maggioranza sempre più traballante, le possibilità di Enrico Letta di portare a compimento quello che si ostina a chiamare programma, ma non si sa cos’è, sono sempre meno se, oltre all’ennesimo show del Burlesquenismo, Matteo Renzi dovesse prendersi il PD il prossimo 8 dicembre come pare probabile.
Di fatto da ieri il Parlamento ha due partiti in più, come se davvero ce ne fosse bisogno, ed i politici se vogliono avere un minimo di visibilità dovranno pensare ad una legge elettorale proporzionale, insomma un’altro disastro.
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