Pochi giorni fa a Parma un 60enne è stato aggredito e poi picchiato in un bar, prima è stato provocato per fare in modo che reagisse ed avere la scusa per pestarlo, davanti ai proprietari del locale che sembra non siano interevenuti.
Poi è stato il turno di Daniele Betti, esponente di spicco di GayLib, associazione di gay di destra – magari questo servirà a piantarla di dire che si picchiano gay per il loro colore politico piuttosto che per l’altro – brutalmente assalito e pestato. L’associazione di cui è dirigente ha chiesto discrezione, e ci fermeremo qui per rispettare il loro desiderio, augurando a Daniele Betti – che non conosciamo direttamente – tranquillità ed una pronta guarigione. Informiamo per dovere di cronaca che le condizioni di Daniele Betti sono serie: emorragia interna nell’addome e ricovero in terapia intensiva con prognosi riservata. Tutto questo al grido di “frocio”.
La pagina Facebook del M5S LGTB racconta un’ordinaria storia di ordinaria omofobia durante una cena, un vero dramma per chi l’ha vissuta, leggerla farà bene a tutti, anche a chi non si ritrova nel racconto.
A Milano un paio di giorni fa, come abbiamo scritto, due virili esponenti della classe eterosessuale riproduttrice avevano gettato urina addosso ad un gruppo di persone ferme davanti ad un noto locale gay della città, il Mono.
Le reazioni su Twitter a queste notizie hanno la stessa intensità d’odio che riconosciamo negli attacchi omofobi, so che sarò insultato – e non sarebbe la prima volta – ma anche sulla nostra violenza verbale (unica arma di difesa, non posso non essere d’accordo), dovremmo riflettere.
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