In un rapporto diffuso il 31 ottobre scorso, Amnesty International ha dichiarato che è necessario il sostegno internazionale per aiutare la Giordania ad annullare le restrizioni poste alla sua frontiera nei confronti dei rifugiati in fuga dalla Siria. L’organizzazione per i diritti umani ha rilevato come centinaia di persone dirette verso la Giordania e altri paesi confinanti con la Siria vengano respinti. Decine di persone sono state rimandate in Siria e molte delle persone accolte hanno difficoltà nell’accedere ai servizi basilari.
“È inaccettabile che i paesi confinanti neghino l’ingresso a tante persone in fuga dalla Siria, comprese famiglie con bambini piccoli che cercano riparo dai combattimenti” – ha dichiarato Philip Luther, direttore del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International. “La fuga dei siriani verso la Giordania e altri paesi della regione viene ostacolata dal rafforzamento delle restrizioni alle frontiere. Molte di queste persone hanno già perso tutto. Sollecitiamo i paesi confinanti a tenere le frontiere aperte a tutte le persone che scappano dal conflitto siriano e chiediamo alla comunità internazionale di accelerare gli sforzi per aiutare quei paesi”.
Oltre due milioni di rifugiati hanno lasciato la Siria, dando vita alla peggiore crisi umanitaria del decennio. La maggior parte di loro ha trovato rifugio in Libano, Giordania, Turchia, Iraq ed Egitto. Almeno altri 4,25 milioni sono sfollati all’interno della Siria.
“Il flusso di rifugiati ha posto un enorme gravame sui paesi della regione. Le loro risorse sono inevitabilmente al limite. Tuttavia, ciò non dovrebbe essere usato come alibi per negare l’ingresso o rinviare a forza le persone in mezzo al conflitto e alla crisi umanitaria della Siria” – ha sottolineato Luther. “La comunità internazionale deve avere un ruolo importante nell’offrire sostegno ai paesi della regione che finora hanno sostenuto l’onere di ospitare i rifugiati siriani, con risorse minime a disposizione. Occorre un’azione immediata per rafforzare l’aiuto umanitario internazionale e i programmi di reinsediamento, al fine di evitare un ulteriore peggioramento della crisi”.
Nonostante le dichiarazioni ufficiali secondo le quali il confine rimane aperto per tutti coloro che fuggono dal conflitto, le ricerche di Amnesty International hanno messo in luce che l’ingresso in Giordania viene negato ad almeno quattro categorie di persone: i palestinesi e gli iracheni rifugiati in Siria, le persone prive di documenti d’identità e gli uomini non accompagnati che non possono dimostrare di avere legami familiari in Giordania.
Le limitazioni imposte dalle autorità giordane alla frontiera, unitamente agli scontri in corso nelle zone di confine, hanno intrappolato a tempo indeterminato migliaia di sfollati nei pressi della frontiera con la Giordania. Famiglie hanno raccontato ad Amnesty International di essere state rimandate indietro dalle autorità di frontiera giordane…