Dopo avere fatto finta di uscire dal medioevo per entrare nell’Unione Europea – obbiettivo raggiunto lo scorso 1 luglio – ora gli intolleranti ortodossi croati sono riusciti ad ottenere che si celebri un referendum per vietare costituzionalmente i matrimoni ugualitari con una raccolta di firme lanciata dai gruppi cristiani del Paese.
La vita delle persone gay grazie agli integralismi religiosi è assai complicata nel paese, nonostante il governo più per sposare la UE che per sposare la causa, abbia dato fiato alle trombe nell’ultimo anno garantendo alcuni diritti alle coppie gay, vietando la loro discriminazione – ma non i loro pestaggi – annunciando addirittura le unioni civili entro la fine del 2013 salvo poi dover garantire la protezione della polizia in occasione dei pochi Gay Pride organizzati.
Ora spunta una commissione parlamentare pronta ad inserire nella Costituzione croata un articolo che autorizzi il matrimonio solo tra uomo e donna.
Ora saranno i croati, in maggioranza omofobi, ad esprimersi.
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