Per poter mettere in piedi il nostro progetto editoriale abbiamo bisogno di strumenti, e la farraginosa burocrazia italiana invece di strumenti ti offre problemi: di qualsiasi tipo, sotto qualsiasi forma.
Troppo spesso sotto forma umana.
Un esempio: un impiegato addetto ai conti correnti di una nota banca italiana che rifiuta di aprirti un e-commerce per ebooks perché trova il tuo sito è spinto (al quale andrai a gridare in faccia quello che pensi di lui come se servisse, che se ci fosse stata una legge decente contro l’omofobia l’avremmo già denunciato).
Un’altro: l’impiegata dell’Agenzia delle Entrate che non conosce la procedura per l’apertura di una nuova partita IVA perché negli ultimi “sei mesi nessuno ha mai aperto una partita Iva in questo ufficio… hahahaha! Bravi complimenti”, (ci viene un brivido freddo, ma è lo stesso e dopo quarantacinque minuti riusciamo ad averla la maledetta partita Iva), agli appuntamenti che slittano di giorni e poi settimane e a coloro che ti dicono okay e poi spariscono, insomma, tutta una barzelletta.
Ma noi ci crediamo in quello che facciamo e avendo la fortuna di essere divisi tra due paesi vediamo che se è vero che ci sono difficoltà qui, ci sono anche là, o se preferite cambiare il qui per il là e poi tornare qui sapendo che è là e viceversa, va bene anche così.
Noi questa sfida la vinceremo. Non sappiamo ancora come, ma la vinceremo. Grazie anche a voi.
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