La follia anti-gay russa ha raggiunto da tempo livelli intollerabili come dimostra il recente pestaggio – in casa sua – del diplomatico olandese Onno Elderenbosch, legato mani e piedi e quindi selvaggiamente pestato nella sua casa prima che gli sconosciuti [sic] aggressori si dessero alla fuga non prima di avere scritto con rossetto rosa [sic] su uno degli specchi di casa il maledetto acronimo LGTB.
L’Olanda ha chiesto spiegazioni al governo russo che si è sommariamente scusato, senza andare oltre: si sospetta che gli aggressori, che si erano spacciati per elettricisti, volessero dare un segnale politico contro uno degli stati più progressisti del mondo in fatto di diritti LGTB che depenalizzò i rapporti tra persone dello stesso sesso nel 1811.
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