I bravi cristiani di Lefebvre che erano stati cacciati dalla chiesa in tempi in cui la decenza pareva ancora avere un senso e redenti dal bravo Raztinger, ora assurto a mito moderno dopo le sue dimissioni, date non certo per amor di patria, colpiscono Vladimir Luxuria secondo i Lefebvriani pietra di scandalo a causa di “Bagnasco” che “le ha dato la comunione”, peccato molto molto peggiore della celebrazione delle onoranze funebri a Priebke.
Francamente che Priebke sia stato seppellito da qualche parte, gettato ai cani, celebrato o no non è affar mio. E’ affare mio che Priebke fosse un SS e che abbia ammazzato gente innocente in nome di una ideologia perversa. Nemmeno mi mette di buon umore che sia morto: di gente come lui – fors’anche peggiore – in vita ce n’è ancora tanta, come dimostra il religioso portavoce di don Pierpaolo Petrucci che rispondendo per telefono ai giornalisti che gli ricordavano il canone 1184 del codice di diritto canonico (quello che stabilisce il divieto ai funerali cristiani per coloro che non si sono pentiti prima della morte e che con i loro peccati manifesti potrebbero dare “pubblico scandalo ai fedeli”) non esita ad accostare Vladimir Luxuria ad un criminale nazista.
O quei ragazzini senza cervello, né cultura, né decenza che parlano di Priebke come un maestro.
Parole insultanti, disgustose, vergognose, più naziste di quelle di Priebke perché pronunciate in nome di un dio che si vuole incolpare delle schifezze umane, schifezze che si chiamano intolleranza, odio, pregiudizio, discriminazione, per di più nascoste sotto la parola fede.
Vladimir Luxuria non merita tutto questo, chi lo conosce lo sa. E’ una persona mite, rispettosa, onesta, leale. E bene fece Bagnasco a non negarle la comunione. Perché ci sono riti che uniscono, e non ci sono dei che dividono, a parte quelli che vivono nella testa di certi intolleranti mascherati da santi.
Oh, no. Non sto facendo l’apologia di Luxuria. Sto scrivendo ciò che penso per difendere una delle persone più care che ho al mondo, e lo faccio firmandomi, come Gaiaitalia.com mi ha chiesto, in onore a una forma d’amore, quella dettato dall’amicizia (dall’etimologia della parola “amico”: “piccolo amore”), che purtroppo in tempi di santi si può concedere solo a pochi, perché sono pochi quelli pronti a non sputarci sopra in nome di un bene superiore che cambia ad ogni folata di vento.
Sappiano questi immondi cialtroni vestiti da santi che si scagliano contro gli innocenti per difendere i criminali post-mortem che Luxuria è tra quei pochi.
Poi dicano ciò che vogliono proprio come se importasse.
[useful_banner_manager banners=15 count=1]
©gaiaitalia.com 2013 tutti i diritti riservati riproduzione vietata
[useful_banner_manager banners=27 count=1]
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)