Martedì 8 ottobre, con ritardo e ce ne scusiamo, abbiamo pubblicato la notizia dell’attacco omofobo al regista Graziano Salvadori, avvenuto mentre in un cinema multisala di Massa, si proiettava il suo film sull’omoparentalità “Sarebbe stato facile”.
Abbiamo contattato il regista per chiedergli di rilasciarci un’intervista sull’accaduto, cercando di rimediare in qualche modo, al colpevole ritardo con cui vi informiamo di questo ennesimo episodio omofobo e dalle sue parole abbiamo appreso come sono andate esattamente le cose.
L’intervista:
Presenti il tuo film e all’uscita ti insultano e ti prendono a sassate… E’ andata proprio così?
No, in realtà il film era al suo penultimo giorno di programmazione, ed io sono andato a vedere, al cinema multisala di Massa, visto che lì non stava andando affatto, se ci fossero le locandine del film. Non c’erano. Mentre stavo guardando e cercando di capire… il fatto. Quattro giovani ragazzi in motorino rallentano e lanciando una manciata di piccoli sassi urlano brutto frocio vuoi dare i figli ai froci.
Poi il messaggio sul vetro dell’automobile, anche quello non leggero… E’ andata così?
La rabbia è stata molta, e quando sono arrivato alla macchina ho trovato il foglietto al tergicristallo, ma non sono sicuro che lo abbiamo messo i soliti.
Hai denunciato l’aggressione?
Io non volevo farlo, in realtà secondo me è stata solo una goliardata di quattro ragazzi… Poi il mio amico ha chiamato La Nazione ed il giornalista ha fatto il pezzo. Mai e poi mai avrei pensato che il giorno dopo la Digos mi chiamasse per avere delucidazioni.
Se sì, come le forze dell’ordine hanno trattato l’aggressione?
Devo dire che hanno trattato tutto con molto tatto. La loro preoccupazione era sia per me, quanto per il fatto che simili episodi sono considerati pericolosissimi. L’omofobia è pericolosa.
Avevi ricevuto minacce prima della proiezione del film?
No, mai. Ma a parte questo fatto, neanche dopo.
Se si trattava di giovani su motorini la cosa non è ancora più inquietante?
Purtroppo sì. Questo fatto è di per sé orribile – sto parlando del gesto, non delle conseguenze – fa trasparire un retaggio stupido di educazione familiare. Sarebbe semplicissimo invece di ossessionare i figli con la figura del donnaiolo, spiegare anche che l’amore può anche non avere sesso e che ci possiamo amare anche tra uomo e uomo e donna e donna. L’amore non è esclusiva di chi crede di essere nel giusto.
Può essere il tuo film sull’omogenitorialità la ragione per l’ennesimo attacco omofobo ad opera di ignoranti?
Purtroppo sì, ma sono sicuro che se lo avessero visto non avrebbero fatto gesti sciocchi come quello.
Se tu non fossi un personaggio pubblico la cosa forse non sarebbe venuta fuori, cosa diresti a chi subisce aggressioni omofobe?
Io non volevo farlo per non creare equivoci a causa del film, qualcuno ha pensato per pubblicità, ma chi subisce anche un torto piccolo deve subito denunciare. Solo con la denuncia si possono smuovere le coscienze di chi anche scherzando, offende . Ognuno è libero di vivere la propria vita come vuole, però ricordandosi che anche gli altri hanno gli stesi diritti.
Grazie alle risposte di Graziano Salvadori possiamo anche de-mitizzare la leggenda metropolitana secondo la quale le forze dell’ordine non si preoccuperebbero degli attacchi omofobi.
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