Martedì, quando la notizia della ricerca dell’OCSE che vede l’Italia all’ultimo posto su 23 disponibili, rispetto alla capacità dei suoi cittadini di esprimersi con proprietà e di far di conto, è stata resa nota, abbiamo provato da queste parti qualcosa di incomprensibilmente vicino alla catarsi unita alla rabbia più cieca.
Ci esprimiamo peggio degli spagnoli, il cui linguaggio è uno dei più poveri che abbiamo conosciuto – a chi è pronto a chiederci cosa sappiamo noi della Spagna, ricordiamo che parte della nostra redazione ha sede in quel paese – e facciamo di conto peggio di loro, c’è da essere preoccupati.
Il giornalista di Radio24 che riportava la notizia, si è soffermato sui due aspetti citati dalla ricerca ed ha poi aggiunto il pessimo livello di conoscenza della lingua inglese dei nostri ragazzi, venendo immediatamente investito da una scarica d’insulti via sms che andavano dal “parlerai bene tu”, al “ma chi cazzo credi di essere”, al “il tuo inglese è una merda” e via di questo passo, a conferma che ignoranza ed arrroganza sono purtroppo parenti strette.
E’ vero che le dinamiche politico-televisive di questo paese, ahinoi troppo strettamente intrecciate, hanno fatto sì che più che il problema dell’istruzione delle nuove generazioni distogliesse da elementi di sogno come “Amici” o “Il Grande Fratello”, che sogni dovevano vendere, perfettamente funzionali al sogno che il nano da Arcore era impegnato ad imporre alla nazione tutta, e sia quindi stato preferibile disinteressarsene.
Ciò che dispiace è che tanta gente, tanti giovani che ora giovani non lo sono più ci siano cascati, pensando che il futuro di chi traeva giovamento dalla loro ignoranza, fosse anche il loro.
Per quanto riguarda poi la padronanza dell’Inglese degli Italiani il giornalista di Radio24 aveva ragione, in generale è di un livello agghiacciante, lo dice un italiano con un diploma che gli permette di insegnare l’inglese agli Inglesi e che con gentilezza, saluta.
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