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Legge contro l’Omofobia: PD e Paola Binetti uniti sullo stesso emendamento Salva-Vescovi

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Paola Binetti 00di Daniele Santi

Il sito gaynet.it pubblica l’articolo di Rosario Coco che riportiamo di seguito sull’identità di vedute di PD e Paola Binetti, tristemente nota come Nostra Signora del Cilicio, e sull’identico emendamento alla Legge contro l’Omofobia che dovrebbe essere votata nel pomeriggio di giovedì 13 settembre, articolo che riportiamo integralmente ringraziando gli amici di Gaynet per la collaborazione.

Siamo molto vicini, il 13 settembre (oggi pomeriggio,ndr), dovrebbe essere votata la legge contro l’omofobia e la transfobia alla Camera.

Ed ecco che improvvisamente succede quello che non ti aspetti: la legge rischia di trasformarsi in un boomerang in grado di legittimare l’omofobia e le sue radici culturali più profonde... E tutto questo per via di due emendamenti identitici nella parte in questione e scritti evidentemente a quattro mani da PD e Scelta Civica. Il tanto atteso “SalvaVescovi” garantirebbe, infatti, la tanto preziosa libertà di espressione a tutti coloro determinati ancora a sostenere accaniti che i gay sono malati, contro natura, inferiori degenerati. Come si legge, ai sensi della legge, già irrimediabilmente sfigurata, non costituirebbero discriminazioni “nè istigazione alla discriminazione, la libera espressione e manifestazione di convicimenti od opinioni riconducibili al pluralismo delle idee, purchè non istighino all’odio e alla violenza”.

Insomma, se non sarai così stupido da dire “esci per strada e ammazza i gay”, potrai tranquillamente continuare a dire ed insegnare che le persone LGBT sono naturalmente inferiori. E questo vale anche per le altre categorie protette, come le minoranze etniche e religiose.

Ma veniamo al dramma: l’emendamento in questione è uguale e identico in due versioni, quella del PD, che lo mette insieme all’integrazione dell’aggravante speciale, che servirebbe a completare seppur minimamente il provvedimento, e quella di Scelta Civica, che invece lo mette naturalmente senza l’aggravante. E’ chiaro che se anche dovesse passare, l’aggravante verrebbe vanificata dalla prima parte, mentre c’è il rischio che salti l’aggravante e passi l’emendamento simile di Scelta Civica.

Emendamento-Salva-Vescovi

 

E’ palese che le segreterie di Binetti e dei deputati PD hanno lavorato insieme. Per cosa? Per un compromesso stile legge 40 che porterebbe solo a limitare i diritti e a legittimare l’omofobia invece di contrastarla? L’opposizione del 5stelle a questa strategia lungo tutto l’iter di legge è stata ferma e decisa, ma il nostro pensiero non può che andare a tutte le forze interne al PD e al centrosinistra che credono ancora nella laicità.

Fino a che punto è possibile sopportare tutto questo?

 

Abbiamo scritto più volte che una legge, anche minima, sarebbe comunque un segnale verso la comunità LGTB dopo vent’anni di immobilismo assoluto e di invisibilità sociale, certo che contesteremo con forza e determinazione ogni grida di vittoria dei firmatari, posto che la stessa vada in porto – cosa di cui ci permettiamo di dubitare.

 

 

 

 

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