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Legge contro l’Omofobia: ci si incazza, si pubblica, si svariona e poi si rimanda

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No Omofobia 00di iiiTiii  twitter@iiiiiTiiiii

Dunque, la votazione della legge contro l’Omofobia è stata nuovamente rimandata, pare alla settimana prossima, ma del doman non c’è certezza e chi vuol esser gayo sia. Così vanno le cose in questo paese, ops… Parlamento.

Nella giornata di giovedì scorso abbiamo pubblicato un articolo di Gaynet giustamente furiosi dal loro punto di vista, per un medesimo emendamento alla legge, già battezzato decreto Salva Vescovi, e presentato da Binetti e PD in separate sedi, ma con comunanza d’intenti, mentre Bagnasco tornava all’attacco e Bergoglio citava la Costituzione Italiana dimostrando di non conoscerla, ma è in buona compagnia. Oggetto del contendere quanto segue

“4. Ai sensi della presente legge, non costituiscono discriminazione, né istigazione alla discriminazione, la libera manifestazioni di convincimenti ed opinioni riconducibili al pluralismo delle idee, purché non istighino all’odio o alla violenza, né le condotte conformi al diritto vigente”.

Uno scandalo, le parole di cui sopra, che volevasi lavare con casino, manifestazioni, dissenso, polveroni e quant’altro (noi come sempre ci siamo dichiarati disponibili ad ospitare sulle nostre pagine tutto: casino, manifestazioni, dissenso e polveroni tutto rigorosamente con diritto di replica, ma abbiamo avuto poca fortuna).

Ancor meno fortuna abbiamo avuto nel tentare di capire il perché di tanto scandalo: si vuole che nessuno abbia il diritto di dire che non è d’accordo con il matrimonio ugualitario?

Si vuole che nessuno possa dire che la famiglia è quella formata da un uomo o una donna?

Si vuole che nessuno possa dire che la famiglia omogenitoriale è dannosa per i bambini?

Tutto questo è sacrosanto. Disgraziatamente però, anche tutto ciò che noi consideriamo offensivo e scientificamente scorretto, fa parte della libertà di opinione e se pretendiamo di zittirlo siamo più fascisti di coloro che chiamiamo fascisti. Altro è punire con una legge ad hoc chi afferma che gli omosessuali vanno ammazzati, cosa che la legge contro l’omofobia che probabilmente non verrà approvata per morte prematura del governicchio di Letta, prevede.

Si vuole che dalla Santa Sede stiano zitti? Non sarebbe più comodo replicare con coerenza e senza grida, con parole chiare, ma soprattutto con una voce sola senza applicare il solito pregiudizio chiesa antigay perché piena di gay repressi che è fantastica come battuta al Gay Village, ma totalmente inutile da un punto di vista politico?

E’ evidente e noto anche a chi grida sgraziatamente il contrario che la famiglia omogenitoriale non è dannosa per i bambini, che la famiglia è quella che uno si costruisce, che si può tacciare di omofobia chi è contrario al matrimonio ugualitario, ma se si vuole esprimere un’opinione in uno stato libero, non bisognerà lasciare che anche gli altri lo facciano?

Ciò che pensiamo sul serio, e ne abbiamo parlato ieri sera a tavola con altri omosessuali, anche di pregio, che la pensano esattamente come noi, è che sarebbe bastato estendere la legge Mancino così com’è anche all’omofobia, ma evidentemente la legge deve essere riscritta perché a qualcuno piace averne una che porti il suo nome.

Attorno a tutto questo la sgradevole, stucchevole, solita mania del movimento lgtb di urlare, incazzarsi, radicalizzarsi sul nulla che hanno ottenuto per ottenere ancora meno, perdendo la capacità di ragionare e la solita solfa che leggiamo da mesi che vuole il PD responsabile per tutto ciò che nel paese non funziona.

Chiaro che queste pagine sono a disposizione di chiunque, con diritto di replica di chiunque, e che su ciò che scriviamo si ha tutto il diritto di non essere d’accordo.

Quello che non si ha è il diritto di inviarci le solite mail piene di insulti, che comunque ci aspettiamo già.

 

 

 

 

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