Chi afferma che non si tratta di una persecuzione pianificata a tavolino contro la comunità lgtb russa, rea di dissentire e di far sentire la sua voce innanzi alle politiche liberticide di Putin e alla sua nuova idea di dittatura del partito unico, mente sapendo di mentire e la comunità internazionale dovrebbe cominciare sul serio a fare sentire la sua voce.
Un portavoce della Duma, la camera russa, dominata dal partito unico di Putin, ha dichiarato che i parlamentari stanno lavorando a terapie riparative di Stato per le persone gay e lesbiche alle quali tutti dovranno sottoporsi, anche se non sono state specificate misure restrittive, né minacce di carcere o altre misure cautelari nel caso di rifiuto sono state paventate.
Per ora.
Le dichiarazioni di Mikhail Degtyaryov, questo il nome della mano armata di Putin nella stesura delle nuove leggi antigay su base “scientifica”, porteranno ad un nuovo aumento dell’odio contro le persone lgtb nel paese (si calcola che solo l’1% della popolazione consideri che gay e lesbiche non siano da trattare come appestati) e ad un sicuro aumento delle violenze e delle torture nei loro confronti, da parte di cittadini che non vengono condannati dalle autorità, dato che chi subisce le sevizie non può denunciarle.
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