La notizia non è tanto che l’insopportabile Adriano Celentano, dall’ego assai più granitico delle sue dita, sia stato fatto passare immediatamente quando si è presentato al Pronto Soccorso di Sanremo con il ditino rotto, ed immediatamente radiografato, lastrato, diagnosticato e curato, la notizia è che colui che si erge a difensore dei deboli abbia deciso di sottostare al trattamento di favore e che la giustificazione della responsabile del Pronto Soccorso sia stata l’evitare che la presenza della star tra i comuni mortali potesse creare scompiglio.
Dato che sappiamo quanto il popolino sia incontrollabile – magari qualcuno avrebbe avuto l’ardire di dirgli in faccia, al nuovo figlio di dio, che cosa pensa dei suoi svergognati sermoni a suon di centinaia di migliaia di euro a prestazione – tutta la faccenda suona tanto a vergognosa tendenza italiana, quella di fare piaceri a potenti e famosi, mentre la gente nella merda sul serio si arrangia, per evitare caos e malfunzionamenti di una sanità naturalmente perfetta (una delle nostre fotografe trattata a pesci in faccia in un pronto soccorso romano tre notti fa, nonostante dolori lancinanti che le impedivano di camminare), e giustificazioni al limite del ridicolo sulla stampa scritta e online.
Patetici e ridicoli simulacri di serietà questi impiegati dell’ente pubblico Italia che dovendo scegliere tra un trattamento di favore e l’umanità dell’uguaglianza – o l’uguaglianza dell’umanità – scelgono senza pensarci il primo.
Tanto c’è sempre un sofista pronto a parlare con la stampa.
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