di Daniele Santi
L’elefantiaco apparato ONU c’ha messo del tempo, ma alla fine ce l’ha fatta: ha chiesto alla Russia e a tutti i paesi che hanno vigore (o vogliono istituire) leggi simili a quella sulla “propaganda omosessuale” della nuova dittatura russa di Putin, di abrogarle.
Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite le leggi in vigore rappresentano la base per “molestie permanenti, detenzioni arbitrarie” e creano un clima di “terrore” per cittadini e persone che lavorano a favore di una maggiore integrazione e per la parità di diritti delle persone LGTB.
Il portavoce dell’Alto Commissariato dell’ONU non ha purtroppo citato i casi di adolescenti circuiti via social network, torturati, filmati, esposti al pubblico ludibrio e quindi lasciati morire.
Si può fare di più.
(21 agosto 2013)
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