Non è stato sempre moderato Gianfranco Fini, anzi, è stato per molto tempo tutto il contrario e considerando la poca fortuna che lo scoprirsi moderato gli ha portato – politicamente parlando – può darsi che si riavvicini alle posizioni che gli fecero dare il nome ad una delle leggi peggiori della storia d’Italia, la Bossi-Fini appunto, la legge nata per disciplinare l’immigrazione coi risultati che tutti abbiamo sotto gli occhi.
Ora il Ministro Kyenge ci prova: vuole modificare la legge, cambiarla, migliorarla. E Gasparri grida il suo “No!” proprio come se contasse più del due di coppe con briscola a bastoni.
Kyenge è in Calabria, in visita ad uno dei CIE in rivolta, i posti dove gli immigrati “stanno benissimo che cazzo vogliono?” come dicono certi leghisti (e anche molti romani), paleserà la sua posizione che il quotidiano di Stefano Menichini Europa riassume in alcuni punti chiave: l’associazione permesso di soggiorno-contratto di lavoro (è aperto il dibattito sulla introduzione del permesso di soggiorno per ricerca lavoro e sulla sponsorship), le caratteristiche e modalità dei Cie (Maroni allungò la permanenza a 18 mesi in strutture fatiscenti nelle quali si mischiano gli ex detenuti in attesa di rimpatrio e chi non ha permesso perché ha perso il lavoro), il reato di ingresso e soggiorno illegale (già bocciato dalla Corte di giustizia europea).
Una battaglia durissima che Kyenge, se non impallinata dal suo stesso partito, specializzato nel far fuori i suoi cavalli di razza, potrebbe anche vincere.
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