di iiiTiii twitter@iiiiiTiiiii
Una delle cose che ho imparato nella mia inutile esistenza che terminerà con la cremazione e spero lo spargimento delle mie povere ceneri al largo delle cose di Bizerte in Tunisia, è che bisogna fare attenzione a ciò che le persone fanno e non ascoltare quello che dicono.
E che bisogna stare attenti soprattutto alle azioni di coloro che si sentono semidei e arringano le folle, perché poi le folle, a questi cialtroni, ci credono.
Esercizio impossibile alla maggioranza degli Italiani, che continuano a farsi sedurre dalle parole essendo incapaci di giudicare le azioni o meglio, per effetto di una certa leggerezza, diciamo così, nel giudicare ciò che è eticamente e moralmente accettabile, soprattutto in politica.
Quelli del Pdl, quelli che abusano delle parole pace, libertà e giustizia, dopo la condanna del loro Capo Supremo e Dio in Terra hanno parlato di responsabilità inviando alle televisioni un video che era una dichiarazione di guerra alla Magistratura, l’ennesima in vent’anni, hanno parlato di pace e libertà parlando di Guerra Civile, (con la Tunisia a 60 chilometri dai nostri confini almeno un po’ di intelligente prudenza sarebbe auspicabile), e hanno convocato una manifestazione composta 500 pullman (speriamo con meno ecuadoregni dell’ultima volta, sia detto con rispetto per l’Ecuador, la cui maggioranza non dovrebbe avere diritti al voto in Italia in quanto stranieri residenti), per venire a Roma a gridare l’innocenza dell’Essere Supremo.
Sono coloro che ancora una volta si propongono come i salvatori della Patria, sono quelli che non si sa cosa ci stanno a fare ancora lì da quelle poltrone da dove hanno gridato per vent’anni senza fare nulla che sia degno di essere ricordato, con quale coraggio proclamano i loro insensati inni, i loro ridicoli slogan.
Sono quelli che parlano di libertà, che usano dio per dividere, che usano la religione per apparire, che usano gli altri per i loro scopi, sono gli opportunisti che distruggono dicendo di costruire.
Gente così non serve al benessere di nessuno. Saperlo, senza agire di conseguenza con saggezza e serenità, non serve a nulla. Così invece di seguire le grida altrui, si potrebbe imparare a ragionare su ciò che succede, sui fatti e sulle azioni. Al di là delle parole.
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