Sarà una veglia davanti a Montecitorio, venerdì 26 luglio, stesso giorno della discussione in aula (al momento in cui scriviamo, già in forse, ma le cose in politica cambiano rapidamente) dell’annacquata Legge Pdl-PD contro l’Omofobia che i manifestanti che si ispirano a quelli francesi anti-matrimonio gay, definiscono contro la “Libertà d’Espressione”.
E’ per difendere la (loro) libertà d’espressione, quella cioè di insultare, discriminare e diffamare, che si troveranno lì, davanti a Montecitorio, non crediamo saranno un gruppo sparuto, con tanto di sostegno di alcune associazioni cattoliche, dove forse improvviseranno anche preghiere, che bisogna pur pregare per l’infelicità altrui e combattere il demonio che è sempre qualcun altro.
Sono quegli stessi cattolici che godono della legge Mancino che prevede che i reati commessi sulla base delle ideologie religiose, o per motivi razziali, etnici o nazionali abbiano un’aggravante.
Quella stessa aggravante che i bravi cristiani che invocano dio solo per dividere, non vogliono sia estesa alle persone LGTB.
Perché il mondo dev’essere giusto, ma per alcuni -privilegiati dalla loro cieca fede che discrimina tutti gli altri e alla quale tutti devon piegarsi- più giusto che per alcuni altri.
Purtroppo duole ricordare che manifestazioni pubbliche dei bravi cristiani contro la pedofilia nella Chiesa non ne abbiamo viste mai.
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