Non me ne vogliano. Non sono personalmente né pro né contro PD, M5S, Sel, Mario Mieli, Arcigay. Non sono neanche contro la Carfagna e i suoi, fanno quel possono, come tutti, solo che a loro viene peggio. Ma son baciati dalla dea bendata che è bendata, ma non scema, tanto che non dispensa i suoi favori in eterno.
La decisione dell’On. Scalfarotto di portare comunque la Legge contro l’Omofobia alla discussione in aula il 26 luglio nonostante la “magagna” di cui lo stesso Scalfarotto parla, è una decisione coraggiosa per almeno tre ragioni: va contro il muro contro muro, tenta di portare a casa una legge che comunque rappresenta una rivoluzione per questo Paese e si mette contro il Movimento LGTB.
Uno dei più rissosi che abbia conosciuto e visto all’opera. Uno dei più radicali a parole (risultati pochi, proprio a causa della sua rissosità).
E’ vero che ci piace essere provocatori, ma puntare il dito no. E siamo anche del parere che in questo paese tutto ciò che rappresenta un avanzamento reale nei diritti delle persone omosessuali, che non ne hanno nessuno, sia quasi una rivoluzione.
Quindi ben venga il compromesso, ed anche il vantaggio che contiene. Perché in politica esistono anche i blitz, gli emendamenti, e tutto può cambiare da un giorno all’altro.
Sono del parere che è meglio una legge che non sia proprio quella che volevo, comprendendo perfettamente la rabbia di chi per anni non ha ottenuto nulla, è stato discriminato ed umiliato, che non portare a casa nulla, ancora una volta.
Poi ben vengano tutte le proteste e i comunicati, ma vadano nella direzione dell’unire, non del separarsi in casa come sempre.
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