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Legge contro l’Omofobia, di polemiche, di fatti, di compromessi al ribasso ed evoluzioni

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Pestaggio Omofobo 01di Federica

Prima questione sulla Legge anti-Omofobia: sapevate che la proposta di legge è entrata in commissione presentata da Pd, Sel, M5s e Scelta Civica e ne sta uscendo con un testo Pd–Pdl? Ammesso che il testo ne esca?

Ci sono segnali inquietanti: intanto la presenza lunedì sera di Mara Carfagna su La7 nel programma In Onda di Luca Telese che ha superato ogni limite in fatto di incultura e incapacità di trattare l’argomento “omofobia” e “diritti LGTB”: se ne sono sentite di tutti i colori, dalla “legge contro l’omofobia legge ideologica”, alle “Leggi pro-gay che sono leggi ad personam”, ad una battuta sull’identità di genere che Telese ha liquidato con “insomma tutto ciò che riguarda i gay”.

Come abbiamo scritto in altra sede, è questa gente ad impedire l’evoluzione culturale di un paese.

In secondo luogo arrivano le puntuali segnalazioni del M5S LGTB che ci invia in redazione un pdf che potete leggere qui, che denuncia:

L’emendamento dei relatori Scalfarotto e Leone consiste in un nuova proposta rispetto al testo base, lontanissima dalla proposta originaria, del tutto monca e a forte rischio incostituzionalità. Si inseriscono tra le motivazioni dei reati della Mancino-Reale l’omofobia e la transfobia stesse, in maniera del tutto tautologica senza darne una definizione, e spariscono quindi le nozioni più precise di orientamento sessuale e identità di genere. Si toglie l’applicazione delle aggravanti previste dalla Mancino-Reale ai reati contro le persone LGBT e, cosa ancor più grave, la parte che introduceva le pene rieducative.
Dopo settimane di inutili giravolte, che hanno portato da un ottimo testo firmato da tutti noi, dal PD e da SEL ad una mediazione sconclusionata con il PDL, proveremo con gli emendamenti a riportare la proposta nel giusto binario, cioè un integrazione totale, ben formulata e prova di costituzionalità
della legge Mancino-Reale.  Le chiacchere stanno a zero, poiché il diritto comunitario ci chiede ormai da anni di trattare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere allo stesso modo di quelle per
razziali, di etnia e religione.

Prosegue quindi il testo nell’enunciare le variazioni alla Legge che dovrebbe essere discussa venerdì 26 luglio, vedremo con quali risultati.

Se nonostante l’accordo al ribasso, l’ennesimo accordo al ribasso sulla pelle delle persone LGTB operato da un deputato apertamente gay, che non sarà per niente ben visto dalla comunità, leggasi il comunicato stampa del Circolo Mario Mieli, la legge non dovesse essere approvata, il PD sarà fatto a pezzi.

Sulla questione Ivan Scalfarotto, primo firmatario della legge, posta sul suo blog:

Ce l’abbiamo fatta ad approdare all’aula di Montecitorio con un testo lungi dall’essere perfetto, e che ha anzi una magagna da riparare assolutamente, ma che ha anche una portata rivoluzionaria per il nostro paese (…) La Legge Mancino avrà un nuovo titolo, si chiamerà “Norme urgenti in materia di discriminazione etnica, razziale, religiosa o fondata sull’omofobia o transfobia”, e un nuovo testo. Diventeranno reati l’istigazione a commettere o la commissione di atti di discriminazione fondati sull’omofobia o transfobia, e così l’istigazione a commettere o la commissione di atti di violenza fondati sull’omofobia o transfobia. Sarà vietata ogni organizzazione avente tra i propri scopi l’istigazione alla discriminazione o alla violenza fondate sull’omofobia o transfobia. A tutto questo si applicherà la pena accessoria di prestare un’attività non retribuita a favore della collettività. Non si potranno più, in pubbliche riunioni, compiere manifestazioni esteriori o ostentare emblemi o simboli propri di organizzazioni aventi tra i propri scopi l’istigazione alla discriminazione o la violenza fondate sull’omofobia o la transfobia.

La magagna è invece la mancanza dell’estensione dell’articolo 3 della Legge Mancino. È la norma che riguarda non le nuove fattispecie di reato (quelle che ho descritto nel paragrafo precedente) ma i fatti che costituirebbero comunque reato, indipendentemente dalla Mancino. Le lesioni personali, per esempio. Il tentato omicidio. L’ingiuria. Tutti reati previsti dal codice penale per i quali la Legge Mancino prevede, se commessi per finalità discriminatorie, un aggravamento della pena… 

Potete continuare a leggere qui

 

Di fatto, votazione del 26 luglio e suoi risultati a parte, continuiamo ad assistere al lavoro di due partiti ugualmente conservatori, che al governo insieme, stando bene attenti a non pestarsi i piedi per non interrompere quella che Mara Carfagna chiamava su La7 “la necessità di continuare con l’azione di governo”.

La sensazione, più sgradevole e politicamente devastante, è che non si voglia ascoltare nessuna delle istanze del M5S e che si cerchi l’accordo con il Pdl a tutti i costi a causa dei veti di Napolitano sullo scioglimento delle Camere.

E’ possibile che la nostra cecità ci impedisca di percepire la saggezza di queste scelte la cui portata si vedrà nei prossimi anni, per il momento vediamo solo il perpetuarsi di vecchie dinamiche che il 25% di voti al M5S di pochi mesi fa, aveva chiaramente manifestato come invise a quasi 9 milioni di Italiani.

 

 

 

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