La Gay & Lesbian Coalition of Kenya (GALCK) ha informato di una serie di brutali attacchi omofobi messi a segno con machete e martelli ai danni di diversi giovani gay che hanno provocato numerosi feriti e un morto.
Gli attivisti credono che gli attacchi siano relazionati con la pubblicazioni di studi che rompono gli schemi del pregiudizio verso l’omosessualità nel paese e con le ripetute attività di pressione politica affinché vengano cancellate le leggi che penalizzano l’omosessualità tra adulti consenzienti.
Gli attacchi sono avvenuti dopo la pubblicazione di una notizia che stimava che il maggior numero di omosessuali maschi sia concentrato nelle città di Kisumu, Mombasa e Nairobi.
Da quel momento, 21 giugno, numerosi attacchi: a Mombasa a un giovane gay è stata tagliata la gola con un machete e lasciato a terra, per fortuna è salvo e si sta recuperando.
Il giorno successivo un uomo è stato violentato dopo essere stato minacciato con un martello, durante la violenza gli sono stati inferti numerosi colpi. E’ vivo.
Il 24 giugno un’altro giovane gay è stato attaccato con un machete ed è morto. Nello stesso giorno l’emittente Radio Rahma è stata aggiunta da telefonate che informavano della pulizia in atto da lavoratori del sesso, marchette ed omosessuali, la pulizia si rendeva necessaria anche nei confronti delle associazioni che si occupano della loro salute.
Dal 21 al 27 giugno a Kisumu, gruppi di “vigilantes” (sic) hanno minacciato di morte chiunque abbiano percepito come gay, intimando di non informare la polizia (tra le più corrotte del globo) pena la morte.
Questi sono i risultati delle campagne d’odio.
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