La Corte Suprema USA ha eliminato dalla Costituzione un emendamento voluto da Clinton negli anni ’90 e che riservava il matrimonio a uomo e donna, conosciuto come DOMA, Defense of Marriage Act, utilizzato dai conservatori americani e dagi integralisti religiosi per giustificare il “no” al matrimonio ugualitario.
L’emendamento era già stato dichiarato incostituzionale e si aspettava, già da mesi, la decisione della Suprema Corte statunitense.
Decisione che è stata salutata dalla folla che aspettava all’esterno della sede della Corte Suprema con applausi e festeggiamenti. Per il presidente Barack Obama si tratta di una “sentenza storica”.
La fanatica del Tea Party, Michelle Bachmann, già candidatasi alla Casa Bianca senza successo, ha dichiarato invece che la Corte Suprema sta “distruggendo” la Costituzione americana.
La sentenza della Corte Suprema non apre automaticamente le porte al matrimonio ugualitario anche negli Stati dove non esiste una legge, ma obbliga tutti gli stati dell’Unione a riconoscere il matrimonio gay celebrato in altri stati dove leggi che lo permettono sono già state approvate.
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