Comincia con un “I’m sorry”, la lettera di addio con cui il presidente di Exodus, nota frocia repressa e cattiva di cuore, sposatasi per odio omofobo, dice che tutto ciò che Exodus, l’associazione che proponeva terapie false per guarire dall’omosessualità come se fosse una malattia, di fatto non serviva a niente; confessa altresì, il brav’omino, di essere a sua volta attratto dagli uomini nonostante sia sposato, che una bella confessione ci toglie dall’imbarazzo e fa dire a tutti “come è bravo si è pentito!”, e tra scuse e pentimento annuncia la chiusura di Exodus che da troppi anni proponeva terapie e sofferenze ai disperati che ci cascavano o che erano costretti a cascarci.
Dovremmo dire meno qualcos’altro di politicamente corretto forse, ma a noi gente così fa schifo.
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