Stiamo vedendo come va, il M5S è radunato attorno ai suoi Kapi per decidere sulle sorti della dissidente Gambaro; “Crimi ha chiesto di avviare la procedura di espulsione e alcuni si sono già associati”, annunciano gaudenti i protagonisti dell’epurazione.
Parlano di “mancanza di rispetto” (perché lei se ne è andata), quasi avessero più ego che cervello, ma non vogliamo essere ingiusti. Loro valutano con dispiacere le scellerate azioni dell’antidemocratica che con il suo libero pensiero ha messo in crisi il pensiero unico, perché loro sono buono e “volevano capire la sua posizione”.
Un’idea giusta viene fuori, la riceviamo anonima, ma cosa importa. Non ci sono personalismi nel M5S. L’idea recita saggezza: “Invece che parlare di dissidenti ogni giorno, se c’è qualcuno che dissente, che non è d’accordo con la linea del Movimento, si alzi e lo dica adesso così non facciamo un’assemblea ogni giorno. Faccia il suo percorso lontano da noi”.
Perché sapete, in tutti i partiti si discute, si è d’accordo o no. Solo nel M5S, nato democratico, non si mette in discussione nulla. Nemmeno le scemenze del Capo. E’ certo che evitare riunioni inutili servirebbe a tutti, cittadini votanti e Cittadini votati.
Magari, con tanto tempo libero, rimarrebbe ai Cinque Stelluti anche del tempo per pensare, dato che lo perdono in gran parte gridando.
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