In qualche modo, se ancora ce ne fosse stato bisogno, l’Iran ha ufficializzato il suo status di Teocrazia, eleggendo al primo turno delle elezioni presidenziali il candidato del clero Hassan Rouhani, con poco più del 50% dei voti. Ma nulla è certo fino a quando la guida suprema del Paese, cioè il vero capo dello stato, Ali Khamenei, non ratificherà il voto il 3 agosto prossimo.
Rouhani, considerato un moderato, ha sconfitto i cinque candidati conservatori più strettamente legati a Khamenei, appartiene al clero sciita ed ha 64 anni.
Anche Rouhani, come tutti gli altri candidati, ha l’appoggio di Khamenei, ed appoggia la rivoluzione islamica nel paese che resta sempre più ancorato alla sua condizione di dittatura teocratica in conflitto col mondo.
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