Il cardinale Bagnasco ha di nuovo eccitato gli animi degli antigay della sua genie attaccando matrimoni gay, unioni tra omosessuali e tutto quanto fa uguaglianza.
L’opera di restyling del Vaticano, con il nuovo pontefice impegnato nel compito di mostrare al mondo quanto son buoni, e tutti i gatti miao, lascia libero spazio al buon Bagnasco che in qualche modo deve superare lo choc di aver dovuto dare la comunione a Luxuria e Amica in occasione dei funerali Don Gallo.
Siccome le gerarchie ecclesiastiche son vendicative, perché loro di porgere l’altra guancia neanche morti, Bagnasco si è preso la rivincita definendo i matrimoni ugualitari “un vulnus grave alla famiglia che ovunque nel mondo, non solo nel nostro paese, è il presidio dell’umano”.
Francamente, il solo sentire pronunciare la parola “Umano” da parte di Bagnasco fa venire i brividi. Perché suppone che il presidente della CEI conosca l’Umanità, intesa come sentimento, cosa di cui è lecito dubitare.
Si è poi perso in sproloqui sui bambini e sulla loro educazione, argomento che i bravi governanti della Chiesa di Roma dovrebbero evitare anche solo di sfiorare per motivi che sono noti a tutti, e a loro prima degli altri, e che nemmeno vale la pena ricordare.
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