Dopo il primo turno delle Elezioni Comunali 2013 che hanno visto il candidato PD Ignazio Marino aggiudicarsi il 42% di voti, in netto vantaggio sul suo avversario Alemanno, vista anche la presenza in coalizione di due colonne del moimento LGTB romano come Rossana Praitano ed Imma Battaglia, abbiamo chiesto a Simone Barbieri, responsabile diritti civili del PD romano di fare una chiacchierata sul futuro di questi temi e sul dopo-ballottaggio.
L’intervista.
Il PD e i suoi alleati portano Marino al 42% al primo turno, e al ballottaggio con Alemanno: dovrà impegnarsi davvero a fondo per perdere anche stavolta. Pensa che lo farà?
Se si riferisce ad Alemanno, credo proprio di sì. Partiamo dalla semplice considerazione che a voltare le spalle al Sindaco uscente è stata la sua stessa base; detto questi, credo che giudizio più negativo sulla passata amministrazione, non ci possa essere. Per quanto concerne il PD, ha dimostrato, che il reale lavoro di forte, netta e chiara opposizione svolta in Aula Giulio Cesare e in profondità sul territorio, abbia pagato. Sono convinto che il PD romano abbia intrapreso quella strada cercata e voluta dai cittadini, di ascolto a testa bassa, di risposte concrete ai bisogni, che ci ha consegnato questo bellissimo risultato elettorale. Certo il lato negativo in tutto questo è evidente: il forte astensionismo, rappresentato da quel 38% di romani che non è andato a votare, ci dice che la disaffezione per la politica è ancora ai livelli di allerta, e che bisogna continuare a lavorare a testa bassa e fra la gente, sanare questo divario. Io credo, infine, che nonostante le disavventure del PD a livello nazionale, le figuracce fatte in Parlamento per l’elezione del Presidente della Repubblica, la nostra base abbia risposto con dignità ed orgoglio, perché il bel risultato ottenuto a Roma è dovuto al forte e continuo lavoro svolto dai Circoli del PD sul territorio e fra la gente.
Il PD a Roma ha “tenuto” quando tutti lo davano per morto. Ora cosa potrebbe succedere?
Lo affermavo prima, il reale ritorno sul territorio, il vero ricambio generazionale che il PD romano ha messo in pratica, l’ascoltare le istanze della cittadinanza accettando le critiche, anche più severe, hanno permesso a questo partito, a livello romano, di veder premiato il suo operato dal responso delle urne. La strada è stata indicata, ora sta al PD romano, saperla percorrere con ancora maggior tenacia e determinazione.
Se il partito su temi caldi come quelli legati ai diritti civili delle persone omosessuali parrebbe essere pronto a prendere decisioni, il condizionale è d’obbligo, si ha l’impressione che parte del suo elettorato, quello abbondantemente “anta” sia meno disponibile a votarle?
Io non credo, il nostro elettorato è un elettorato maturo che non mette in nessun modo in discussione l’urgente necessità di regolare la convivenza fra le persone dello stesso sesso, né la lotta all’ omofobia e transfobia. Il mio partito a livello locale e nazionale, lo ha posto come tema fondante della campagna elettorale e da qui non si torna indietro, è un impegno preso che verrà concretamente onorato, lo dobbiamo a tutte quelle persone e famiglie che si sentono cittadini di serie B e che purtroppo a causa di una destra bigotta reazionaria e retrograda lo sono stati. Il PD, non lo nego, ha faticato a trovare la quadratura del cerchio; il centro sinistra per molto tempo ha disilluso le aspettative della comunità LGBT locale e nazionale, ma le decisioni prese davanti ai cittadini nei programmi elettorali sono chiare e specchiate e ad esse daremo realtà amministrativa, non resteranno lettera morta. Tanto più che a livello parlamentare si sta costruendo una ampia intesa trasversale su questi temi, come si evince dalla proposta dell’On. Galan. Sono sicuro che si riuscirà a trovare una quadra tra questa strana maggioranza e l’attuale opposizione, anche sotto lo sprono della Presidente Boldrini e del Presidente Grasso.
La politica è in ritardo su questi argomenti, ma la popolazione italiana, ed in particolar modo l’elettore di centrosinistra, non lo è, e c’è lo indicano in continuazione in tutti i modi, partecipando ai Pride, alle iniziative politiche ed a tutto quello che ruota intorno al dibattito su questi temi.
E come si deve fare per parlare ai giovani, quelli che sono passati ai partiti virtuali?
Questa è una bella domanda; credo che la risposta stia negli atti concreti che regolano le aspettative nella vita di tutti i giorni. Le giovani generazioni sono tecnologicamente alfabetizzate, ed un Partito deve alfabetizzarsi, per rispondere alle istanze che viaggiano sul web e non sui canali tradizionali e che un partito rischia di disattendere per analfabetismo informatico. Questo il PD non se lo può permettere!
Quattro obiettivi per Roma?
Legalità, Merito, Diritti, Intercultura.
Lei è responsabile del PD romano per i Diritti Civili, è una responsabilità o una disattenzione? O ancor peggio, masochismo?
È passione ed una forte responsabilità. E’ la consapevolezza di una lotta quotidiana dentro e fuori dal Partito. Dentro perché trattandosi il PD di un partito eterogeneo, bisogna continuamente dialogare con chi ha posizioni differenti e fuori perché, come dicevo prima, per troppo tempo il centrosinistra ha disilluso le aspettative della comunità LGBT e ricostruire un dialogo è faticoso, la comunità è giustamente arrabbiata. Credo peró che si debba superare questa pregiudiziale e riaprire un dialogo necessario ad ambo le parti, senza contaminazione non possono esserci risposte esaustive sulle istanze.
Serracchiani in Friuli, Marino a Roma: sembrano avere appeal coloro che il PD in qualche modo tenta (o almeno così pare) di ostacolare, ci stiamo sbagliando o qualcosa vuol dire?
Il PD non ostacola Debora ed Ignazio che son prima di tutto iscritti che hanno compiuto una loro strada, anche fortemente critica, ma sempre nel rispetto del Partito al quale hanno deciso di aderire e che li ha portati a ricoprire gli attuali incarichi. Certamente la loro critica costruttiva, ha recuperato anche quella parte di elettorato fortemente arrabbiato col PD e questo ritengo sia estremamente positivo: E’ la nostra vocazione, ricucire spiegandosi con chi è dubbioso o titubante.
Qualcuno subito dopo il primo turno delle Comunali, attribuiva il merito della vittoria ad Epifani. Stava scherzando, vero?
Questa mi giunge nuova, è una notizia che non ho sentito. Certamente il segretario Epifani da quando è stato eletto l’11 maggio scorso si è speso molto per la campagna elettorale, ma ripeto e non mi stancherò mai di ripeterlo, il grosso del lavoro l’hanno fatto i circoli andando a testa bassa fra la gente!
Come vede il futuro del PD?
In salita, ma proiettato verso il sol dell’avvenire se posso osare una battuta! Il futuro del PD lo vedo roseo, se prosegue nella strada intrapresa, continuando ad ascoltare a testa bassa, ma a schiena dritta!
E il Congresso alle porte?
Senza giri di parole: sarà difficile e molto duro. Ci sono questioni importanti da risolvere e nodi da sciogliere, ma è la forza di questo partito guardarsi in faccia e dirsi le cose direttamente. Abbiamo passato mesi travagliati dopo le politiche. Abbiamo subito l’onta di far fuori Romano Prodi, padre nobile del centrosinistra italiano: questo non è degno di un partito maturo ed onesto con se stesso ed il proprio elettorato. Per questo ritengo che sarà un congresso duro e difficile, ma è nelle avversità che questo partito ha saputo dare le risposte migliori a se stesso, alla sua base ed al suo elettorato.
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