Racconta la storia il quotidiano spagnolo “Público”: un giovane, ai tempi quindicenne, dopo una lezione di catechismo a domicilio richiesta dalla madre per lui e per il fratello minore, viene invitato dal sacerdote a passare la notte in canonica per proseguire “con la lezione” ed aiutare il giorno successivo nella messa del mattino.
La madre del giovane Gabriel acconsente, così come Gabriel non ha nulla da obbiettare quando il prete gli chiede di dividere il letto con lui, “Ho pensato a un gesto paterno”, spiegherà durante il processo. Quando il sacerdote abusa di lui Gabriel è paralizzato e non riesce a reagire, aspetta che il prete si addormenti e alle quattro del mattino corre a casa dalla madre e le racconta tutto.
La madre si rivolge alla curia di Buenos Aires, retta dall’allora arcivescovo di Buenos Aires Jorge Bergoglio, ora papa Francesco I, e viene riaccompagnata alla porta con la forza dagli uomini della sicurezza.
La Corte d’Appello di Buenos Aires, municipio di Quilmes, ha confermato nei giorni scorsi la condanna l’Arcivescovado al pagamento di 155.600 pesos (circa 23mila euro) per i danni psicologici subiti e le sedute di psicoterapia cui il giovane ha dovuto sottoporsi per recuperare l’equilibrio dopo la brutta esperienza.
I fatti risalgono al 15 agosto del 2002.
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