Il ragazzo è giovane, un ragazzino, ha appena 46 anni, ci sono aspiranti alla sua attuale poltrona che hanno almeno trent’anni di più, possiamo forse così spiegare, con la giovinezza, gli ardenti programmi di Enrico Letta che appena eletto, ha fatto il giro delle tre chiese, Merkel, Hollande e Bruxelles, chiedendo contro ogni speranza, che si ammorbidiscano le condizione dettate dall’Europa all’Italia e al resto d’Europa per le questioni finanziarie relative all’Europa, pare non in nome del sono giovane e bella.
Non sappiamo nulla dei risultati dei colloqui, non ancora. Le verità non la sapremo mai, ci diranno ciò che vogliono, ma ci sono anche i giornali stranieri e tutta una comunicazione globale con cui fare i conti. Raccontare panzane sarà complicato. Ma non è detto che si resisterà alla tentazione. Au contraire.
Quello che si sa è che gli ampi orizzonti tracciati da Letta con il suo bellissimo (sul serio) discorso programmatico pre-fiducia sono in realtà molto meno ampi: Berlusconi gli ha già detto calma che dobbiam parlare d’IMU, il PD si è già fatto sentire per vie meno dirette, ma altrettanto chiare e che bello fare programmi, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.
Vedremo, fin che dura, quanto dura. Buon lavoro.
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